Di nuovo Pasolini…oggi spetta a lui, anzi ai suoi Ragazzi di vita, il post della domenica. Con buona pace di Zanazzo, Trilussa e Belli
"E tutta quella vita, non c’era solo nelle borgate della città, ma pure dentro Roma, nel centro della città, magari sotto il Cupolone: sì, proprio il Cupolone, che bastava mettere il naso fuori dal colonnato di Piazza San Pietro, verso Porta Cavalleggeri, e èccheli llì, a gridare, a prender d’aceto, a sfottere, in bande e in ghenghe intorno ai cinemetti, alle pizzerie, sparpagliati poco più in là […] E sotto, passato il traforo gocciolante, ecco tutto uguale, a Piazza della Rovere, dove file di turisti passano a testa alta, tenendosi a braccetto, coi calzoni alla zuava e le scarpe pesanti, cantando canzoni alpine in coro, mentre i giovinastri addossati alla spalletta del Tevere, presso una latrina intasata, coi calzoni a tubbo e gli scarpini a punta, li guardano dicendogli dietro con un’espressione annoiata e sarcastica delle parole che se le capissero li farebbero morire di un colpo […]. Oppure, dalla parte opposta, verso Ponte Sisto, dove, sotto il funtanone sporco e tutto luccicante, due squadre di giovincelli trasteverini stanno facendo una partita di pallone, urlando di brutto e correndo come un branco di pecore".