Questa storia prettamente romana comincia in realtà a Bergen, in Norvegia, nel 1872, e prosegue prima negli Stati Uniti, passa per Parigi e arriva finalmente nella città eterna. Sono questi le tappe della vita di Hendrik Christian Andersen, scultore e pittore che, emigrato in America da bambino, decide poi di tornare un Europa per un vero e proprio grand tour, un viaggio di studio e di lavoro che lo porta prima nella capitale francese e poi nell'Urbe, diventata sua patria d'elezione. Qui infatti Andersen si costruisce - tra 1922 e 1925 - una casa studio in stile neorinascimentale appena fuori porta del Popolo, e qui lavora fino alla morte nel 1940, lasciando poi tutto in eredità allo stato italiano. Il museo è in realtà molto più giovane, essendo stato aperto al pubblico solo nel 1999, e purtroppo poco conosciuto. Peccato, perché custodisce al suo interno una collezione di oltre duecento sculture, dalle più grandi alle più piccole, oltre a dipinti ed altre opere grafiche, quasi tutte incentrate sul progetto della "città mondiale", una sorta di luogo d'utopia in cui l'arte avrebbe avuto il ruolo di indurre l'umanità a raggiungere la perfezione...ecco, forse l'obiettivo non è stato raggiunto in pieno, (e non certo per colpa di Andersen...) ma una visita alla casa-museo dello scultore ci può almeno riempire di buoni propositi...