Nel foro Romano il suo tempio di riconosce subito; non perché sia il più grande o il meglio conservato, ma perché è diverso da tutti gli altri. Parlo del piccolo ma importantissimo tempio di Vesta, quello costruito per conservare il sacro fuoco portato a Roma (secondo la leggenda) da Enea e simbolo dell'eternità dell'Urbe. Talmente importante ai fini della sopravvivenza della città che non poteva essere lasciato incustodito, col rischio che si spegnesse: nascono così le sacerdotesse vestali, figure fondamentali della società romana (per capire quanto fossero importanti basta immaginare che erano le uniche donne in città a possedere piena capacità giuridica). Un bel libro di Andrea Carandini, appena edito da Laterza, Il fuoco sacro di Roma. Vesta, Romolo, Enea, traccia la storia di questo mito, delle sue implicazioni religiose e sociali, e ci porta dritto dritto nel cuore del foro.