Contro la tristezza di questi giorni, quale miglior rimedio di qualche gioco da bambini? Eccone uno descritto da Zananzzo…altro che Play Station!
Sopra cinque pezzetti di carta si scrive: sorcio, gatto, re, reggina e bbattente o bboja. Poi essi vengono gettati in aria e raccolti dai cinque giocatori.
Quello che è re comanda. Egli allora chiama il gatto, e gli impone di trovare il sorcio, dicendo:
— Gatto, trova sorcio.
Se il gatto non indovina chi è il sorcio, allora è condannato dal re a buscarsi dal boja o bbattente la dose di mazzaroccate che egli comanderà.
Viene chiamato il boja, il quale tutte le volte che si presenta davanti al re è obbligato a salutarlo, battendo la mano sinistra nel braccio destro, il quale deve correre anch’esso contro la mano.
Il re ordina al boja il numero delle mazzaroccate dicendo, p. es.: cinque de sale, otto de pepe, dieci d’ajo, ecc.
La regina può fare grazia se le viene chiesta, o può aumentare a piacere la dose delle mazzaroccate.
Qualora però il gatto indovina chi è il sorcio, tocca a questo il buscarsi quel numero di colpi che il re comanda.