Agostino Chigi era proprio uno che amava aver a che fare col bello, e che fosse un esteta convinto lo dimostrano tutte le sue scelte: le donne più ammirate (tra cui anche Imperia, la cortigiana per eccellenza, colta e raffinata, e bella da far girar la testa) che avrebbero fatto carte farse pur di stare al suo fianco, gli artisti più osannati, da Raffaello a Sebastiano del Piombo, che chiama a lavorare per lui, la sua stessa dimora, oggi nota come villa Farnesina, che diventa uno scrigno di opere e oggetti preziosi. A questo proposito, ha appena aperto al pubblico una'altra piccola parte della villa su via della Lungara che non fa che confermare l'assioma iniziale di questo post: si tratta della galleria delle grottesche, con volta lignea coperta da decorazioni ispirate a quelle dell'antica Roma (la domus Aurea, non dimentichiamolo, era stata scoperta solo una manciata di anni prima), appena restaurata e visitabile negli stessi orari della villa, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 14. Entrare nei saloni affrescati da Raffaello, passeggiare nel giardino o guardare a bocca aperta le grottesche non ci riporterà all'epoca del Magnifico Agostino, ma basterà un po' di immaginazione per andarci molto vicino...