Oggi parliamo di un pittore che nella Firenze del XVI secolo si fece subito notare, tanto da essere chiamato a lavorare (assieme al Salviati, mica l'ultimo arrivato) all'apparato effimero delle nozze di Cosimo I Medici ed Eleonora di Toledo e, qualche anno più tardi, a quello realizzato per Francesco Medici e Giovanna d'Austria, oltre ad aver realizzato, nel corso della sua carriera, pale d'altare e dipinti per committenti privati. Il suo nome tuttavia, è conosciuto solo da un ristretto numero di addetti ai lavori. Ci voleva proprio allora una mostra (a Firenze, Gallerie dell'Accademia, fino al 30 aprile) che presentasse al grande pubblico l'ora di Carlo Portelli, artista "eccentrico e ghiribizzoso" (come lo definisce Angelo Tartuferi, il direttore della mostra), gran colorista, inventivo ed estroso, di certo tra i protagonisti della pittura fiorentina della metà del Cinquecento.