Ebbene sì, sono un'ignorante. Fumettisticamente parlando...il dubbio mi era già venuto quando due compagni delle medie leggevano Diabolik mentre io non mi staccavo da Topolino (con una certa predilezione per Paperino a dir la verità), si è consolidato quando si è cominciato a parlare di graphic novel (mentre io immaginavo di vivere a Paperopoli, in una casetta di legno come quella di Paperina) ed è diventato certezza quando, sentendo parlando di Zero Calcare, ho pensato al lavandino della mia cucina...per colmare le mie evidenti lacune ho quindi visitato la mostra Fumetto italiano. Cinquant'anni di romanzi disegnati, al Museo di Roma in Trastevere fino al prossimo 24 aprile: una panoramica di veri e propri romanzi, che siano d'azione, biografici, storici, satirici o psicologici, disegnati realizzati da quaranta fumettari italiani, da Hugo Pratt (che nel 1967, con Una ballata del mare salato, inaugura il genere) a Pia Valentinis, passando per Altan, Dino Battaglia, Andrea Pazienza, Milo Manara e tanti altri...dovrò proprio passare in libreria per comprare qualche fumetto, mettere da parte Paperino, e studiare un po'...