Incontriamo di nuovo il caro Stendhal, che oggi ci porta a san Pietro.
“Se il visitatore che entra a san Pietro spera di veder tutto, si prende un terribile mal di testa, e ben presto la stanchezza e il dolore lo rendono insensibile ad ogni bellezza. Concedete solo qualche minuto all’ammirazione che ispira un monumento così grande, così bello, così ben tenuto, in una parola: la più bella chiesa della più bella religione del mondo. Osservate le due meravigliose fontane della piazza: la più vivace immaginazione può figurarsi niente di più bello? Cercate la tomba di Clemente XIII del Canova. La pietà del papa, il dolore dei leoni, la bellezza del grande Genio, la figura della Religione, così semplice, meritano tutta la nostra attenzione. Forse Canova non aveva un cuore abbastanza triste e forte per saper dare un volto alla religione cattolica. E forse le sue forme eleganti, e soprattutto la posa del Genio, hanno qualcosa di modernamente fatuo. Preferisco gli angeli in bassorilievo sulla tomba dei tre ultimi Stuart, geni benefici, graziosi intermediari tra un potere inesorabile e infinito e quell’essere così debole che è l’uomo”