L'impero, i senatori, il papa, gli artisti...a leggere in breve la storia di Roma ci si trova di fronte una gran bella quantità di materiale da utilizzare a piacimento per costruire miti e mitologie. In fondo Carlo Magno non è forse ispirato a Costantino? E l'ideologia fascista non ha voluto ricalcare la magniloquenza (a volte un po' tronfia) della Roma imperiale? Oppure, al contrario, la riforma protestante ha utilizzato sì Roma come mito, ma come mito negativo, da combattere e - possibilmente - annientare. Riassume qualche secolo di storia, tra adesioni entusiastiche e drastici rifiuti dell'idea dell'Urbe, il libro di Andrea Giardina e André Vauchez, Il mito di Roma. Da Carlo Magno a Mussolini (Laterza). Da leggere per avere un'ulteriore riprova del fatto che Roma non è solo una città, ma un'idea stessa, un mito, un ideale.