Decidere di entrare al Chiostro del Bramente in questo giorni vuol dire fare un vero e proprio salto nel tempo, fino alla metà dell'Ottocento, per ritrovarsi all'interno delle dimore degli appassionati collezionisti dei Macchiaioli. È proprio questo l'intento della mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate (fino al prossimo 4 settembre) che presenta al pubblico oltre 100 opere suddivise in nove sezioni, tante quante sono le collezioni di provenienza: ecco quindi che, passeggiando tra le sale, ci si imbatte nelle collezioni di Gustavo Sforni (a proposito, andatevi a leggere, al primo piano, i versi che lo riguardano...), Enrico Checcucci o Diego Martelli, che dei Macchiaioli fu anche teorico e sostenitore. Tra le opere esposte, imperdibili le patriottiche Cucitrici di camicie rosse di Odoardo Borrani, le deliziose Monachine di Vincenzo Cabianca, l'insolito Campo di neve di Giuseppe de Nittis o il piccolo olio Casa sul botro di Giuseppe Abbati.