Guardo sempre con grande invidia chi sfreccia in bicicletta per le vie di Roma...io, seduta tristemente sull'autobus, osservo a bocca aperta chi pedala sui sampietrini, salta giù dai marciapiedi, si lascia (impassibile) sorpassare da auto e pullman...io, che a malapena resto in piedi se tolgo una mano dal manubrio, darei non so cosa per fare lo stesso. Ma una speranza forse c'è: seguire il Grab, il grande raccordo anulare delle bici, ed abbassare esponenzialmente il rischio di finire sotto un tram (ma rimane, concreto, quello di cadere rovinosamente non appena una mano lascia il manubrio...). Provvidenziale arriva quindi il libro di Mattia Fiorillo, La ciclovia del Grab di Roma. Il grande raccordo anulare delle bici dalla città antica alla street art (Ediciclo), una guida che ci accompagna tra vie pedonali, parchi, aree verdi e argini fluviali, il tutto per godersi in sicurezza una pedalata nella città eterna...la voglia di saltare in sella è tanta...che debba montare di nuovo le rotelline?