Se fosse la puntata di un reality show, la conduttrice (col suo sorriso sornione di chi la sa lunga...) parlerebbe con il suo ospite chiedendogli da quanto tempo non vede il fratello, del motivo per il quale si sono allontanati, che cosa gli direbbe se riuscisse a vederlo almeno un'altra volta. Ed ecco che, con il pubblico muto per l'emozione, urlerebbe nelle orecchie del malcapitato: "ma Giulio è quiiiiiiiiiii!" e farebbe entrare in studio il cardinale Giulio Sacchetti, assistere allo straziante abbraccio tra lui e il fratello Marcello, che gli si fa incontro singhiozzando, e mandare poi la pubblicità. Per fortuna non siamo in un reality, e le cose si sono svolte molto più sobriamente, anche se il risultato è più o meno lo stesso: far incontrare dopo chissà quanto tempo due fratelli. Succede alla galleria Borghese, dove da qualche giorno è arrivato, a far parte della collezione permanente, il ritratto di Giulio Sacchetti realizzato da Pietro da Cortona tra 1626 e 1627: l'opera, generosamente donata dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, farà quindi coppia con l'altro ritratto di Pietro, quello raffigurante il marchese Marcello, già dall'800 parte della collezione. Due ritratti straordinari, uno - quello di Marcello - quasi vicino alla pittura di Delacroix (come notato da Alvar González-Palacios durante la presentazione dell'opera), l'altro più simile a Ingres, entrambi ugualmente sublimi. Un'occasione in più (come se ce ne fosse bisogno...) per tornare alla galleria Borghese, e scegliere il vostro preferito. Io il mio già l'ho scelto.