Pensate per un attimo ai poveri parigini alle prese con un nome che anche ad alcuni italiani riesce difficile pronunciare (credetemi, ve lo assicuro)...facile quindi che Federico Zandomeneghi, trasferitosi oltralpe diventasse per tutti, semplicemente Zandò. E non è solo questione di pronuncia: con quel nome infatti Federico viene in tutto e per tutto assimilato ai suoi colleghi francesi, diventa osservatore privilegiato della vita mondana parigina, entra in contatto con gli impressionisti ed espone insieme a loro. Molti di questi dipinti si ritrovano ora in una mostra che ricorda Zandò a cento anni dalla scomparsa. L'impressionismo di Zandomeneghi, a Padova, palazzo Zabarella (fino al 29 gennaio 2017) è dedicata soprattutto agli anni parigini del maestro veneziano, a quel suo mettere a punto una tecnica raffinatissima che gli ha permesso di fissare meglio di altri sulle sue tele tutto il fascino - pubblico e privato - della Belle Epoque.