Uomo d'azione per eccellenza, Garibaldi non si è limitato ad essere l'eroe dei due mondi, ma ha anche cercato di piegare le acque al suo volere. No, non si tratta di delirio di onnipotenza, ma di una ben più prosaica necessità di regolare il corso del Tevere. Siamo alla fine dell'Ottocento, con la città ormai abituata alle devastanti piene del suo fiume, ma decisa ad arginare (è proprio il caso di dirlo...) il fenomeno, e due sono i progetti che vengono presentati: uno, quello poi risultato vincitore, prevedeva la costruzione di alti muraglioni che imbrigliassero il fiume, eliminando tutti i possibili ingombri...sì, anche l'isola Tiberina era vista come tale e avrebbe quindi dovuto fare una brutta fine, che per fortuna non fece. Il progetto "garibaldino" era in realtà ben più radicale: se fosse stato approvato infatti il corso del Tevere sarebbe stato deviato (grossomodo all'altezza di Saxa Rubra) in modo da lambire soltanto la città, e ricongiungersi al letto originario solo nella zona della Magliana. Decidere oggi quale fosse il progetto migliore, almeno su carta, è complicato...però volete mettere la bellezza di una passeggiata lungo il fiume, pur con tutte le sue brutture?