Nell'immaginario collettivo i fori imperiali fanno affiorare due concetti fondamentali, ma antitetici: da una parte lo splendore dell'antica Roma, il fasto degli imperatori, le vestali, i senatori, il lusso e la ricchezza dei tempi e degli edifici pubblici. Dall'altra c'è la viabilità odierna, lo stress (o il piacere, dipende se si è pedoni o automobilisti) di una lunga strada diritta ma chiusa al traffico. E in mezzo? Tra la Roma imperiale e la scalcinata città moderna? A colmare questo buco nero nella storia della città ci pensa una mostra che apre oggi ai Mercati di Traiano, I Fori dopo i Fori (fino al 10 settembre) che, in 4 sezioni, ripercorre secoli e secoli di vita quotidiana, dall'alto medioevo all'età moderna. In mostra gran parte del materiale (da ceramiche a monete, occhiali - eh sì, gli occhiali si perdono sempre ... - da posate a rasoi) ritrovato nel corso di scavi stratigrafici in quello che è diventato, già dall'anno Mille, un piccolo rione zeppo di case e piccole chiese che nel '500 prende il nome di quartiere Alessandrino. Una delle sezioni è poi dedicata agli abitanti illustri di questa zona, da Giotto, che trascorse un periodo dalle parti di Tor de' Conti, a Giulio Romano, da Michelangelo a Flaminio Ponzio, fino a Mario Mafai e Antonietta Raphaël, con il loro attico a palazzo Nicolini. Tanta storia si nasconde insomma in questi luoghi...oltre ai Fori c'è di più...