Dunque, visto che con i dolci non è andata come sperato, e che i buoni propositi di ieri sono naufragati nella marmellata dopo il primo morso, concentriamoci e diamo vita ad una vera e attendibile lista di propositi (e desideri) per il 2018, tutti in chiave romana:
- Che Spelacchio possa trovare pace dopo il 6 gennaio. Basta accanimenti terapeutici, che diventi finalmente compost;
- Che i miei vicini capiscano che gettare carta e cartone nel cassonetto giusto per la raccolta differenziata, ma usare un bustone di plastica per farlo, non è poi un'idea così brillante;
- Acquistare in primavera la tessera annuale Mic, per entrare e uscire quando e quanto voglio dai musei comunali;
- Fare lunghe passeggiate in città, possibilmente la mattina (solo la mattina il Foro Romano è deserto come nella foto qui in alto) e scegliere i percorsi meno battuti;
- Fare lunghe passeggiate, ma anche la sera. Se buoni propositi debbono essere, che allora aggiungano qualcosa di nuovo alle solite (buone) abitudini;
- Entrare in tutte le chiese, sbirciare nei portoni lasciati aperti, vedere tutte le mostre...anche quelle che non lo meriterebbero;
- Leggere, leggere e ancora leggere. La storia di Roma è stata raccontata in mille modi, e io sono solo alla prima pagina;
- Scrivere, scrivere, scrivere. E scrivere bene, e chiaro;
- Portarmi dietro una volta per tutte la reflex che giace abbandonata in un cassetto, per foto degne di questo nome;
- Sempre in tema foto, usare meno filtri Instagram, o farlo solo se strettamente necessario.
...e ora che è tutto nero su bianco, vediamo che succede.