Ve lo immaginate Winckelmann che fa bodyshaming, che pende cioè di mira qualcuno solo per le sue forme non perfette? Purtroppo è così, ma d'altronde che cosa ci si poteva aspettare dal teorico del Neoclassicismo, del bello ideale, dell'apoteosi dell'arte greca, di quello che una volta scrisse che "dalla scelta delle più belle parti e dalla loro armonica unione in una figura nasce il bello"? Quello che stupisce è che per una volta è finito sulla lavagna dei cattivi quelli che per molti ancora oggi è considerato il più raffinato ed elegante dei pittori del Rinascimento: Raffaello. Più in particolare, secondo Winckelmann sarebbe la bella ninfa Galatea di villa Farnesina ad essere uscita un po' sgraziata dai pennelli del pittore...sentite qua: "quando però Raffaello una bellezza non trovò su cui dipingere Galatea, siccome appare dalle lettere scritte, io oso dire che così giudicò per non aver ben osservato ciò che v'ha di bello nella natura. Diffatti Raffaello sebbene, parlando della sua Galatea, dica rare essere le belle donne, ond'egli ebbe a dipingere secondo un'idea somministratagli dalla propria immaginazione; pure diede alla sua figura sembianze assai comuni, ed è agevol cosa di trovare in ogni luogo donne più belle della sua Galatea, il cui ginocchio scoperto è altresì troppo caricato per una giovane ninfa, e per una bella che s'annovera tra le divinità". Anni e anni di lotta femminista, e arriva un Winckelmann qualsiasi a criticare la prova costume della povera Galatea...