Visto che ormai ho quasi perso le speranze di vedere aperto l'assurdo acquario dell'Eur (ma non era meglio godersi il laghetto e carezzare a riva ochette compiacenti, come ho fatto un pomeriggio di qualche tempo fa per circa venti minuti? Ho pure scoperto che sono docilissime, morbide e lisce, quasi meglio di un gatto...), dirigo la mia attenzione sull'altro acquario di Roma che - forse per effetto di una maledizione che riguarda gli acquari cittadini - è anche lui oggi completamente all'asciutto. L'Acquario Romano di piazza Manfredo Fanti, a un passo dalla stazione Termini, viene costruito negli anni Ottanta dell'800 per iniziativa di tale Pietro Garganico, esperto di piscicoltura originario di Como, e su progetto di Ettore Bernich; la storia della sua gestione, tra fallimenti e guasti tecnici (i giornali dell'epoca ipotizzavano che presto la piazza sarebbe diventata un "pantano abitato da ranocchie") fu sempre travagliata, anche se per qualche tempo - non più di una decina d'anni in realtà - le vasche del pianterreno funzionarono regolarmente. L'edificio fu poi utilizzato come luogo espositivo, teatro, circo equestre (?!), palestra e magazzino, fino al restauro che, a un centinaio di anni dalla sua costruzione, gli ha finalmente restituito la dignità, assieme alla nuova funzione di sede della Casa dell'Architettura...ma non sarà che progettare acquari a Roma porta male?