Le chiesine più piccole e meno considerate sono quelle che preferisco, e a Roma ce ne sono molte davvero deliziose o quasi del tutto sconosciute, tutte da (ri)scoprire: un bell'esempio è santa Maria in Cappella a Trastevere, consacrata nel lontano 1090 da papa Urbano II sul luogo dove, forse, esisteva già un piccolo luogo di culto, una cappella alla quale si riferirebbe il nome della chiesa attuale. Poco rimane, com'è facile pensare, della chiesa originaria (ma c'è un bel campanile medievale) che già nel XII secolo venne chiusa al culto per problemi di stabilità, e che nel 1391 diventa parte integrante dell'ospedale del Santissimo Salvatore, fondato da Andreozzo Ponziani, suocero di santa Francesca Romana, che si prende per anni cura di tutto il complesso, passato poi alle Oblate di Tor de' Specchi. Passano ancora un paio di secoli e poco più e la chiesa, fino ad allora legata ad una santa, passa ad una "papessa": faccio ovviamente riferimento a Olimpia Maidalchini Pamphilj che, nel 1650, fece costruire attorno alla chiesolina (nel frattempo passata sotto il patronato dei Pamphilj) un vero e proprio giardino di delizie affacciato sul Tevere noto come bagni di donna Olimpia. Altra acqua passa sotto i ponti del Tevere, fino ad arrivare ai giorni nostri: saranno gli eredi di donna Olimpia, nel 1971, a promuovere la costruzione della casa di riposo Santa Francesca Romana, ospitata proprio in quello stesso luogo...e così si chiude il cerchio. Tanta storia, e due donne così diverse, in un luogo così piccolo...