Intabarrato nel suo mantello di bronzo, Filippo IV di Spagna se ne sta da qualche secolo a far da guardia al portico di santa Maria Maggiore (e ne ha ben donde, visto che i reali di Spagna sono tradizionalmente benefattori della basilica): vestito come un antico imperatore romano, colto nell'atto dell'arringare la folla, la scultura ha avuto una genesi lunga e travagliata: commissionata all'epoca di papa Innocenzo X, venne realizzata solo sedici anni più tardi (nel frattempo la basilica ospiterà anche le esequie del re, che quindi non riuscì mai a vedere il suo ritratto), sotto il pontificato di Alessandro VII. Il "signore cavaliere Bernino", come viene citato nei documenti, è stato l'ideatore del progetto e il sovrintendente ai lavori, realizzati materialmente dallo scultore e fonditore Girolamo Lucenti. Sarà per esempio proprio Bernini a suggerire la collocazione definita della statua, poi spostata quando Fuga progettò la nuova facciata della Basilica. Da allora il re cerca di sbirciare all'interno, con alterne fortune, e di incrociare lo sguardo di Bernini, sepolto nella stessa basilica, a qualche passo dal re (ma più vicino all'altare).