Roma Caput Mundi o Kaputt? È lucido e inquietante l'interrogativo sulla copertina del libro di Franciscu Sedda e Paolo Sorrentino, Roma. Piccola storia simbolica, pubblicato da La Lepre Edizioni che, tra tombini e imperatori, cinema e calcio, ripercorre la storia della città (eterna?) sospesa tra "bellezze all'immondezza. Dall'eternità all'emergenza, dalla creatività al malaffare". Una storia che racconta, tra le pagine, di come i simboli della città (gli autori sono entrambi esperti di semiotica) siano stati nel tempo accolti, travisati, male interpretati (per ignoranza o con malizia) o parassitarie, come è successo a Roma Capitale, diventata in breve Mafia Capitale, che si è fisicamente "presa Roma". Un libro ricchissimo di spunti di riflessione (lo sapete ad esempio che la mappa della città si può ridurre a tre simboli: serpente, croce e stella?) e che forse, almeno per il tempo della lettura, desterà il romano da quello che è il suo difetto storico: l'indolenza, il "tanto passerà".