Ipertrofica e ipervitaminica, la madonnella che giganteggia su via dei Coronari, angolo vicolo Domizio, è passata alla storia come "immagini di Ponte" divenendo simbolo del rione omonimo. La sua storia recente risale agli anni Venti del Cinquecento, quando il cardinale Alberto Serra di Monferrato chiese ad Antonio da Sangallo il Giovane di nobilitare un poco il cantonale dell'edificio di cui aveva l'utile. L'opera, completata da una raffinata (e parecchio svanita, poverina) incoronazione della Vergine, opera di Perin del Vaga, è descritta diffusamente dallo stesso Giorgio Vasari, che la giudica "tabernacolo molto onorato di travertino e molto onorevole [...] opera certo ben fatta e simile alle altre sue, che sempre furono vaghe e graziose". Peccato che il cardinale Serra non si sia potuto godere troppo questa bella edicola: durante il sacco di Roma del 1527 infatti, per sfuggire ai Lanzichenecchi che non si facevano scappare nessun cardinale, fece una corsa a perdifiato fino a Castel Sant'Angelo, dove riuscì ad arrivare, ma ebbe forse solo il tempo di potersi dire al sicuro. Sarà stata la corsa, l'età non più verde o lo spavento, sta di fatto che il poverino morì subito dopo essersi chiuso la porta del castello alle spalle. Sic transit gloria mundi, potremmo concludere....