Appena arrivato (grazie a Marsilio) ho cominciato a sfogliare Roma/amoR di Paolo Portoghesi questa mattina sull'autobus e, nonostante non sia abituata, ma anzi senta quasi un dolore fisico nel farlo, ho riempito le pagine di orecchie, perché ci sono tanti di quei passaggi da ricordare che un solo segnalibro non mi bastava più...n queste pagine l'architetto ricostruisce il suo rapporto con la città eterna, partendo dalla sua storia personale, e dal suo personalissimo punto di vista da bambino e ragazzo, regalandoci passaggi de genere: "queste pause contemplative hanno svolto un ruolo fondamentale nella lenta costruzione dell'immagine di quella che stava diventando la mia città, alla quale mi decidevo gradualmente a dare del tu". Quand'è che voi avete cominciato a dare del tu al posto in cui vivete? E poi ancora Borromini, l'insegnamento, i grandi progetti alcuni dei quali rimasti su carta. E qui ho finalmente compreso perché piazza san Silvestro (che a me piaceva tanto quando era capolinea dei bus, ma questa è una mia personalissima opinione) è esposta notte e giorno ai capricci del meteo...ma questo lo capirete solo una volta letto il libro.