"L'antico bisogna mandarselo in sangue fino a farlo diventare naturale come la vita stessa"...beh se lo dice Canova possiamo forse non credergli? Lo scultore di Possagno è riuscito forse come nessun altro a far rivivere la scultura antica, e non semplicemente copiandola, ma digerendola, mandandola nel sangue, e facendola propria in maniera originalissima. Per questo la mostra che apre oggi i battenti a palazzo Braschi è tra gli appuntamenti da non perdere di questo autunno: oltre 170 opere, un allestimento suggestivo, opere che arrivano, per citare un paio di prestatori, dai Musei Vaticani e dall'Ermitage, uno sguardo attento su quello che è il rapporto tra Roma e lo scultore, che rende la sua bottega di via delle Colonnette uno degli atelier più importanti attivi in città tra XVIII e XIX secolo.