Agostino Chigi era senza dubbio l'uomo più ricco del suo tempo. E, fortunatamente per noi, aveva tanti soldi quanto buon gusto. Per capirlo basta entrare a villa Farnesina in via della Lungara (il nome odierno fa riferimento ai Farnese, che comprano la villa a fine Cinquecento). In quello che nasce come un luogo di delizie la storia e le passioni di Agostino si leggono negli affreschi che commissiona a Sebastiano del Piombo, Baldassarre Peruzzi e soprattutto a Raffaello e alla sua scuola: la passione per il bello (Agostino era anche un formidabile collezionista, soprattutto di antichità), l'amore (quello non ricambiato) per Margherita Gonzaga, che scappa da lui come Galatea fugge a Polifemo, e infine il matrimonio con Francesca Ordeaschi, celebrato dalla stupefacente loggia di Psiche, che racconta la favola ripresa dall'Asino d'oro di Apuleio, ambientandola in un giardino fiorito, ricchissimo di fiori e frutti di ogni genere. Il Rinascimento, o almeno la sua stagione più leggera e felice, è passato sotto questa loggia che profuma di primavera.