Castel sant'Angelo è stato nei secoli mausoleo, luogo foriero di messaggi divini, fortino, tribunale, avamposto del Vaticano, palazzo rinascimentale, prigione (anche di Benvenuto Cellini), santabarbara e poi museo (ah, nel frattempo Tosca lo ha pure scelto per buttarsi nel Tevere). Ed il bello è che quasi tutte queste fasi si possono riconoscere oggi in questo luogo fantastico, nato dal desiderio dell'imperatore Adriano di costruirsi una tomba monumentale non troppo differente da quella di Augusto, e sopravvissuto nei secoli proprio perché ha saputo adattarsi ad ogni necessità, soprattutto a quelle dei papi che lo hanno eletto a luogo sicuro dove rifugiarsi in caso di pericolo (durante il sacco di Roma del 1527 fu uno dei pochi edifici al riparo dalle scorribande dei lanzichenecchi) o che hanno scelto di decorare in maniera sontuosa, come decise di fare ad esempio Paolo III Farnese. E l'angelo? Sono in realtà due: il più malandato, quello rinascimentale, sta oggi in un cortile che da lui prende il nome; quello in carica è invece del tedesco Verschaffelt, realizzato alla metà del Settecento.