Nonostante abbia venduto una gran quantità di opere a suo cognato, Camillo Borghese fece almeno una cosa buona: dopo aver sposato Paolina Bonaparte nel 1803, chiamò Antonio Canova per farla ritrarre dal migliore su piazza. E Canova, che non ha mai sbagliato un colpo, non sbagliò nemmeno quella volta. Il principe della scultura neoclassica scelse di rappresentare Paolina negli (scarsi) abiti di Venere, che si compiace del titolo di più bella delle dee appena assegnatole da Paride (vedete la mela nella mano sinistra?). Grande scandalo suscitò la scultura, soprattutto perché nessuno è mai riuscito a rispondere alla domanda che tutti si fanno: ma Paolina ha davvero posato nuda davanti a Canova?
Impossibile da scoprire con certezza, quindi concentriamoci almeno sulla fattura sublime del ritratto, sull'estrema levigatezza del marmo (Canova ne aveva fatto il suo marchio di fabbrica) e sull'esattezza dei dettagli: avete notato com'è perfetto il materasso? E pensate che la chaise longue sulla quale è distesa Paolina conserva un meccanismo che la fa ruotare di 360°. Una principessa in moto perpetuo...