Se vi dessi appuntamento a ponte Elio, probabilmente non ci incontreremmo, anche se lui sta a cavallo del Tevere da quasi duemila anni. Il ponte era infatti quello che Adriano costruì per collegare la citta col suo mausoleo, e che prese il nome dalla famiglia dell'imperatore. Per secoli il ponte fu l'unico accesso all'area del Vaticano, tanto che in occasione del Giubileo del 1300 viene istituito un doppio senso di marcia, del quale ci parla anche un certo Dante Alighieri..
Questo era anche il luogo delle esecuzioni capitali, e addirittura nel Rinascimento si sottolineava come ci fossero più teste sul ponte che meloni al mercato; ci volle Bernini per trasformarlo in un cammino trionfante di angeli: in realtà lui affidò la realizzazione di otto dei dieci angeli agli artisti della sua bottega, e si concentrò personalmente solo sull'angelo con la corona di spine e su quello col cartiglio, che però non vennero mai posti in opera perché considerati troppo belli, e sostituiti quindi da copie. E gli originali? Niente paura, esistono ancora e si trovano all'interno della chiesa di sant'Andrea delle Fratte.