Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori: così, spesso, si sentono definire gli italiani (con evidente semplificazione direi, e lasciando fuori furbi, fanfaroni, evasori fiscali, corrotti e corruttori, ma tant'è...). Questa definizione si trova proprio nel punto più alto di quell'edificio che, nell'ideologia del regime fascista, doveva rappresentare la terza Roma. È il Colosseo quadrato, progettato nel '37 per essere uno dei fulcri del quartiere che nel '42 doveva ospitare l'Esposizione Universale Romana (EUR, appunto), ma concluso solo nel '53, dopo l'interruzione ovuta alla guerra. Chiaramente ispirato all'architettura imperiale romana (nello stesso senso va interpretata la scelta dell'autarchico travertino), il palazzo della civiltà italiana richiama al tempo stesso le architetture metafisiche di de Chirico e quelle - potenti e un po' inquietanti - dipinte da Sironi. Oggi il palazzo (che è apparso nei film di Rossellini, Fellini e Peter Greenaway) ospita il quartier generale di Fendi... quanta strada per arrivare fin qui.