C'era una volta una grande porta dalla quale passarono un tempo eserciti, imperatori e ammiragli, mentre ora è rimasto solo un angelo a fare da guardia. È l'antica porta Appia, oggi di san Sebastiano, che è una delle meglio conservate nel giro delle mura Aureliane. Preceduta dai resti del cosiddetto arco di Druso (in realtà uno degli archi dell'acquedotto antoniniano) porta san Sebastiano deve il suo aspetto odierno agli interventi dell'età di Onorio, quando uno dei fornici venne chiuso mentre l'arco restante fu affiancato da due torrioni semicircolari. La porta oggi ospita il museo delle Mura, e il mio consiglio è di andarci non appena potrete: l'ingresso è gratuito, e una volta dentro potrete godervi lo spettacolo del camminamento di ronda, i giardini e gli scorci inaspettati, addirittura vi affascineranno i mosaici novecenteschi che ha lasciato qui Ettore Muti, segretario del partito fascista che trasformò questo luogo straordinario nella sua residenza. E poi si sale più su, ancora più su, e quando di esce sulla terrazza più in alto si rimane senza fiato. E non per aver fatto le scale.