Come nei vecchi almanacchi parliamo oggi del santo del giorno: santa Bibiana. La tradizione vuole che sia nata e vissuta a Roma nel IV secolo, giovane vittima delle persecuzioni contro i cristiani volute - ma anche su questo punto non v'è certezza - dall'imperatore Giuliano (l'apostata, appunto), martire a soli 15 anni e sepolta nell'area della casa paterna. Questo luogo è proprio quello dove più tardi sorse la chiesa omonima, oggi su via Giolitti e sacrificata dalla vicinanza con la stazione Termini: chi arriva da queste parti lo fa insomma di solito con valigia al seguito e biglietto pronto, e spesso con poca voglia di andare a zonzo a fare il turista, praticamente tra i binari. Un vero peccato perché la chiesa odierna, ricostruita all'epoca di Urbano VIII Barberini, è la prima prova da architetto di Gian Lorenzo Bernini, che qui ha lasciato anche la scultura che rappresenta la santa, con la palma del martirio e la colonna alla quale fu legata per la flagellazione; la colonna in questione esiste in realtà tutt'ora e si trova ancora nella chiesa: se vi avvicinate noterete che la superficie sembra essere un po' consumata...pare infatti che un tempo i fedeli raschiassero il fusto per ricavarne della polvere da bere disciolta in acqua, come una sorta di integratore miracoloso che era capace di guarire da tutti i mali. Mettete quindi in agenda la visita della chiesa, ma forse è meglio non andarci nei prossimi giorni...perché? Giggi Zanazzo, parlando di santi, proverbi e tradizioni popolari fa proprio riferimento al giorno di santa Bibiana...leggete e poi guardate fuori dalla finestra:
"E a ppreposito d’acqua e dde proverbi ce n’avemo un antro antico che ddice: «Si ppiove er giorno de Santa Bbibbiana, Piove quaranta ggiorni e ’na sittimana»". Ecco, mettiamoci l'anima in pace.