Non avrà forse il fascino di Indiana Jones ma, parlando di archeologia, Heinrich Dressel ha avuto di certo meriti di gran lunga maggiori del suo collega cinematografico. A lui infatti, e alla sua Tavola Dressel, dobbiamo la più completa, preziosa e capillare classificazione delle anfore romane...anfore, direte voi, tutto qua? In realtà lo studio di Dressel è stato fondamentale per comprendere gran parte della storia di uno dei luoghi più affascinanti della città, quel monte Testaccio che conserva, accatastati gli uni sugli altri, più di 50 milioni di cocci di anfore: fu proprio Dressel a studiarle e catalogarle, permettendoci di capirne la provenienza (Tunisia e Andalusia nella stragrande maggioranza dei casi) e la datazione, e di tracciare così una mappa dei commerci della Roma antica. Ai mercati di Traiano si trova invece (lo vedete nella foto), in quella che era la cisterna in uso al convento della chiesa di santa Caterina da Siena, una nutrita collezione di 128 anfore, ritrovate nel 1878 nell'area di Castro Pretorio e prontamente studiate dal nostro eroe. Perché la storia è fatta anche dai dettagli apparentemente meno importanti, e Dressel lo sapeva bene.