Quello che mi sono chiesta pensando a questa mostra è: quanto è importante che Margaret Bourke-White sia stata una donna, prima che una fotografa? L'occhio che guarda dentro l'obiettivo è diverso se è quello di un maschio o di una femmina? O forse è solo il caso di parlare di fotografie buone o cattive, a prescindere dal sesso di chi scatta? E allora vi parlerò delle sole foto, di un centinaio di immagini che hanno raccontato davvero di tutto, dai campi di concentramento al mondo dell'industria, dalla Russia al fronte, da Gandhi al segregazionismo nel sud degli Stati Uniti. Un occhio formidabile, quello di Margaret. La mostra, al museo di Roma in Trastevere, è visitabile fino a febbraio, ma non perdete tempo. Vi segnalo anche il podcast di Contrasto, Storie di fotografia, disponibile su Spotify.