Così, a bruciapelo, vi ricordate i nomi dei sette re di Roma? Romolo, certo, quello lo ricordano tutti, e pure Numa Pompilio e Tullo Ostilio, che fa rima col secondo...e poi? Il povero Anco Marzio tende spesso a cadere nel dimenticatoio; poi sì, ci sono i Tarquini, ma quale viene prima? Prisco o il Superbo? E Servio Tullio? Insomma, quando si parla dell'antica Roma, ma di quella proprio antica antica, addirittura della Roma che non è stata ancora fondata, regna spesso la confusione. A ristabilire l'ordine arriva allora il libro di Giulio Guidorizzi, Il grande racconto di Roma antica e dei suoi sette re, da poco pubblicato da Il Mulino. L'autore, professore di antropologia del mondo antico e di letteratura greca, parte da lontano, dalle leggende che circondano la figura di Enea e del suo miracoloso - e provvidenziale - arrivo sulle coste del Lazio, delle divinità dei boschi e della storia di Romolo e Remo, della ninfa innamorata di un re e di quella Lucrezia, che sacrificò tutto per non sacrificare la virtù. Perfetto da regalare a Natale, se non deciderete di tenerlo tutto per voi...