Carlotta di Lenardo pensava di conoscere bene il nonno Alberto, la sua passione per i libri e per quel modellino del treno che lo teneva occupato in ogni momento libero. Almeno così pensava lei, che il trenino fosse la sua unica passione, e invece un giorno, durante un pranzo in famiglia, il nonno le svela uno straordinario tesoro fatto di quasi diecimila fotografie scattate nel corso di decenni. E non parlo di fotografie come quelle che fanno di solito i nonni, quelle con l'orizzonte sbilenco, gli occhi e le teste tagliate a metà, ma di fotografie vere, di quelle che si trovano nei libri, tra i dagherrotipi e Luigi Ghirri. C'è voluto un po' per Carlotta mettere insieme tutto questo materiale dopo la morte del nonno nel 2018, ma oggi possiamo goderne tutti, ancora per qualche giorno in una mostra al WeGil di Trastevere: fino all'8 maggio il suo occhio ironico e mai banale ci accompagna in mille viaggi, sugli aerei, in auto nei parchi di divertimento, apre le porte di casa sua per farci conoscere i suoi familiari che - scatto dopo scatto - diventano familiari pure per noi. E qualche immagine è davvero geniale.