Quest'anno, contrariamente al mio solito, sono in ritardo con i regali di Natale. Decisamente in ritardo, così in ritardo che medito di comprare buoni spesa per tutti, bottiglie di vino o bottiglioni di bagnoschiuma: insomma, ho perso l'ispirazione. Ma c'è sempre un'ultima risorsa, un luogo in cui so di poter trovare il dono giusto per ognuno: la libreria! Sarò di parte (ma prometto di non consigliarvi di comprare i miei, di libri) ma scegliere un libro può davvero accontentare (quasi) chiunque, e allora oggi qui voglio suggerirvi cinque titoli che faranno un figurone sotto l'albero:
- per quelli che non leggono, ma guardano le figure: incredibilmente, per questa categoria di mancati lettori, scegliere un libro può rivelarsi più facile del previsto. Basta trovarne uno bello, bellissimo. E Dentro Roma. Fotografie di Massimo Listri (Treccani) è perfetto allo scopo, visto che vi teletrasporterà nei luoghi più magici della città;
- per i secchioni a cui piace studiare (eccomi!) non c'è niente di meglio che un libro che sia davvero da studiare, e non solo da leggiucchiare: ecco allora La Roma del Medioevo. Un nuovo profilo della città, 400-1420 (Viella) che copre un arco di tempo lunghissimo e ci accompagna dalla fine dell'Impero all'inizio del Rinascimento;
- per i golosi che amano mangiare fuori (o fare la spesa): la guida del Gambero Rosso, Roma e il meglio del Lazio mette insieme mille indirizzi tra ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie e tanto altro;
- per i romani de Roma (o quelli che, nonostante alterni natali, non potrebbero vivere lontano dal Colosseo) La guida di Roma per veri romani di Claudio Colaiacomo (Newton Compton Editori) che insegna a scoprire luoghi nascosti, fuggire le folle di turisti, guardare vicoli e piazze con occhi diversi;
- per i più piccoli: conoscete il mio debole per i libri per bambini, e non potevo non consigliarvene uno anche qui. Si tratta di Piccoli esploratori alla scoperta di Roma (National Geographic Kids) suggerisce mappe e itinerari perfetti per i più piccoli, dai 6 anni o giù di lì. Insomma, avrete capito, me lo prendo anche per me.